IL MITO DELLA SIRENA, LA SUA STORIA

LA SIRENA NELLA MITOLOGIA E FOLKLORE

Deriva dal latino tardo sirena, classico siren, dal greco Seirén. Secondo alcuni dalla radice del sanscr. svar (= cielo), gr. seírios
(= splendente). Altri, partendo dal mito, hanno proposto il gr. syro (= io attraggo) o seiráo (= io incateno); altri ancora sono ricorsi
all’ebr. sir (= canto)


[Wikipedia]

Sono ammaliatrici, ingannevoli, affascinanti, ma anche terrore dei marinai. Hanno una storia che affonda le radici nell’antichità ed è presente in molte culture.
La loro prima comparsa è nel periodo mesopotamico, con la dea Atargatis (metà donna e metà pesce). Dopodiché le vedremo animare la letteratura greca nell’Odissea. Interessante notare il fatto che in quest’opera non vengano descritte, come se vi fosse una versione della sirena trasmessa oralmente e quindi la gente di quel periodo storico conoscesse già le fattezze di queste.
Per noi, essendo nati secoli dopo, è bene sapere che le sirene erano rappresentate con la parte superiore del corpo di donna e dalla vita in giù con quello di uccello. Oppure con il corpo di uccello e la testa di donna.

Questa loro mutazione ha diverse versioni, la più famosa è quella di Partenope, Leucosia e Ligea: chiesero consenso agli dei di essere trasformate in uccelli per poter cercare la loro amica Persefone, scomparsa (rapita da Ade), nei mari.
Un’altra versione le vede uccidersi per non esser riuscite a fermare Odisseo e divennero 3 città: Napoli, l’isola di Leucosia e Lamezia Terme.

Nella letteratura greca, la sirena era rappresentata come una creatura incantatrice che conduce alla morte gli incauti marinai attraverso il loro canto profetico.
Ulisse e Odisseo si salvarono grazie ai consigli della maga Circe, mentre Orfeo le batté con la stessa arma, ossia il canto.

Le sirene hanno un forte legame con il mondo dell’Ade, vuoi per via dell’amica Persefone, o per consolare le anime dei defunti con i loro canti.


Subiscono una trasformazione del loro corpo nel VII sec, legandosi al mondo marino. La parte superiore rimarrà quella di donna, ma le gambe diventeranno una coda di pesce con la pinna caudale.


Le mutazioni variano dal paese di origine della leggenda: in Giappone le sirene, dette ningyo, fanno parte degli yokai. Ad esempio, il corpo è quello di pesce e la testa umana o di scimmia, con denti affilati.
Quando la cultura cinese si mischia con quella nipponica, le sirene piango lacrime di perle, sono in grado di prevedere il futuro e la loro carne ha qualità magiche.
Sono famose alcune storie, arrivare fino ai giorni nostri.
Una di queste si intitola Yao Bikuni, 800 anni da sacerdotessa buddhista e racconta di un pescatore che un giorno, nel suo pescato, trova un pesce molto particolare e decide di assaggiare la carne assieme ad alcuni amici. Ma dopo averne riconosciuto le sembianze di uno yokai, con la testa dalle sembianze umane, chiese agli ospiti di buttare via i resti.
A causa del troppo sakè, venne dimenticata una parte della carne in casa e la figlia del pescatore ne assaggiò un pezzetto.
Inaspettatamente non le successe nulla, crebbe, si sposò e smise di invecchiare. Stanca della vita prese i voti e divenne monaca, solo dopo 800 anni tornò nel suo villaggio, dove morì.
C’è un ma in questa storia: anche se la carne dei ningyo dona longevità, catturarlo porta male, di conseguenza è meglio lasciarli vivere tranquille in mare.

Nella mitologia Sumera e dei Fenici, troviamo sempre la figura della sirena, questa volta però con le fattezze di mezzo uomo e mezzo pesce. Chiamato Dagon in ebraico, fu il predecessore del Tritone greco.


La versione femminile è presente nella opera epica cambogiana e thailandese: il Ramayana, ovvero il Cammino, dove la sirena è Suvannamaccha, principessa che cercherà di sabotare i piani di Hanuman, il generale scimmia di Rama. Il loro inseguimento ha un qualcosa di romantico, la caccia diventerà un corteggiamento, tra seduzione e fughe.

Ma torniamo in occidente, dove ormai le sirene sono fanciulle graziose metà pesce e metà donna, libere dall’immagine peccaminosa che le aveva affibbiato il Medioevo, ora posso animare il folklore europeo.


La più celebre delle storie è quella della sirena di Varsavia. Esistono diverse versioni, la più famosa è quella che vede una giovane sirena uscire dall’acqua per riposarvi nelle vicinanze del porto. Ammaliata dalla città decide di stabilirsi. Per salvare i poveri pesci intrappolati nelle reti, le scuote, irritando i pescatori. Questi si misero sulle tracce del colpevole, ma la sirena riuscì a conquistare i loro cuori allietando le loro serate con i suoi canti. Un giorno un ricco mercante vide la sua fortuna in quell’essere e la rapì, chiudendola in una cassa senza acqua.
In risposta ai pianti e alle suppliche della povera sirena, accorse un giovane che la liberò. In segno di ringraziamento la sirena si proclamò protettrice della città.

L’Irlanda è un paese ricco di storie e leggende ed essendo un’isola, non possono mancare quelle legate all’acqua.
Come quella della nave di pescatori dispersa lungo gli scogli Moher. Capirono di essere completamente perduti quando videro una sirena in mare e questa non smise mai di inseguirli. Era innamorata di un ragazzo della nave e soffriva di mal d’amore. Questo si sacrificò per salvare il resto dell’equipaggio ma non morì. La sirena comprese che non sarebbe potuto restare con lei per sempre e lo liberò.

Una storia molto romantica, in contrasto con l’opera di Alexander Dumas, La sirena del Reno, dove il giovane Walter non riesce a resistere al canto della sirena, gettandosi con lei nelle acque e cantando insieme per l’eternità.
[…] Allora il giovane lo guardò sorridendo. “Blum,” gli disse, “vai a dire a mio padre che non pianga e che sono felice.”
Con queste parole, restituì alla moglie il bacio che gli aveva dato ed entrambi scomparvero nel fiume.

La sirena del Reno, A. Dumas

In Scozia le sirene prendono il nome di merrow. A differenza delle storie classiche, loro devo indossare un cappello per poter tornare sott’acqua,
Sono sempre collegate alla musica: secondo la tradizione l’arpa, lo strumento nazionale scozzese, era una volta una merrow.
La loro versione maschile è molto meno attraente e nelle storie capita spesso di sentire matrimoni tra sirene e umani.

Potrei andare avanti per pagine e pagine, in dimostrazione di quanto i mari e gli oceani siano misteriosi e culla di innumerevoli storie e leggende.