IL CASO BLACKWATER, di Micheal McDowell

Alla fine ci sono cascata anch’io nel caso letterario di Blackwater, a piedi pari, senza rimorsi.
Conoscevo il romanzo per via dei risultati da urlo conquistati prima in Francia e poi in Italia, ma, alla fine, il mio acquisto è stato implicato da due fattori: la copertina e il formato tascabile (che preferisco nettamente alla copertina rigida).
E dopo un periodo di dubbio letterario, una sorta di blocco dal quale non sapevo mai cosa scegliere, compravo diversi libri ma nessuno mi rapiva e dopo poche pagine li abbandonavo, Blackwater è stato la mia luce nella nebbia.
Oltre a essere uscita da questo blocco del lettore, ho iniziato a divorare questi libri, uno dopo l’altro, senza più fermarmi!

PARTIAMO DALL’INIZIO, DOVE TUTTO È COMINCIATO.
Francia, sud di Bordeaux. La casa editrice indipendente Monsieur Toussaint Louverture, specializzata in letteratura americana inedita, fumetti e graphic novel, decide nel 2022 di riscoprire Blackwater, opera pubblicata la prima volta quasi 40 anni prima, nel 1983 (uscita che riscosse un notevole successo), e stamparlo.
L’editore crea un progetto intorno a questo romanzo a puntate puntando sul formato tascabile e sulle copertine. Affida questo lavoro all’illustratore Pedro Oyarbide che crea un qualcosa di incredibile: dettagli in rilievo, elementi metallici e indizi riconducibili al testo. Oyarbide, per creare le 6 copertine, si è ispirato alle incisioni gotiche e alle grafiche impresse sulle custodie delle carte da gioco, realizzando un prodotto accattivante, un vero e proprio oggetto- libro dalla linea raffinata e retrò, impossibile da passare inosservato.

Neri Pozza aveva già acquistato i diritti dell’opera, ma dopo aver visto il raffinato e originale lavoro della casa editrice francese, decise di mantenere identiche sia le copertine che l’intera veste editoriale. Affida la traduzione a Elena Cantoni che la svolge in tempi record.
Inoltre l’autore desiderava che i 6 volumi uscissero a 2 settimane di distanza gli uni dagli altri, richiesta non seguita la prima volta, quando i romanzi furono pubblicato in un unico libro. Sia la casa editrice francese Monsieur Toussaint Louverture che Neri pozza, hanno invece ascoltato il volere dell’autore, creando eventi a ogni uscita dei volumi.

Con la pubblicazione di Blackwater, la Neri Pozza inaugura la nuova collana Beat che vuole essere un avvicinamento ai lettori più giovani con ottime proposte editoriali.

TRAMA
È il momento di soffermarsi sulla trama di Blackwater perché, va bene le copertine spettacolari, va bene il formato tascabile ed economico, ma la storia deve essere alla pari se non superiore alle aspettative dichiarate con tutte queste anteprime (e vi assicuro che è così).

1919, Perdido, Alabama. Le acque nere dei due fiumi che attraversano la piccola città, Perdidodo e Blackwater, minacciano la cittadina.
La ricca famiglia Caskey, proprietaria di una delle 3 segherie della città, deve fronteggiare il disastro causato dall’inondazione. La piena ha rovinato gran parte di Perdido e ha portato alla luce Elinor, donna dai capelli color rame, come il fango del fiume Perdido.
Mary-Love è la matriarca della famiglia Caskey e si scontrerà con la nuova e misteriosa Elinor.


Una caratteristica che contraddistingue questo romanzo sono le protagoniste: tutte donne. Mary-Love, Elinor, Sister, Grace, Zaddie, Ivey, Miriam e Queenie. Ognuna con le proprie sfaccettature, pregi e difetti.
Gli uomini hanno un ruolo marginale, dichiarato anche da loro stessi:

[…] In qualche oscuro modo, Elinor Dammert si stava prendendo gioco di lui. Pensò che a Peridido si sarebbe trovata benissimo. In città tutte le donne si prendevano gioco degli uomini. I rappresentanti yankee che venivano e alloggiavano all’Osceola trattavano con i padroni maschi delle segherie, mercanteggiavano con i gestori degli empori, sedevano per un taglio di capelli nella bottega del barbiere -maschio pure lui- […]; tutto questo senza mai sospettare che a Peridido erano le donne a comandare davvero.

Un’altra particolarità è la concezione di famiglia queer, ovvero, non in base ai legami di sangue ma all’affetto e bisogno di protezione.
Un tema molto all’avanguardia per il periodo in cui fu pubblicato la prima volta (1983).
A proposito di temi, questo elemento è un altro caposaldo dell’opera. Anche se scritto e pubblicato negli anni ’80, i temi non prescindono dal contesto storico e sono sempre attuali, come: l’imprevedibilità della natura, i diritti, segregazione raziale nell’America rurale, le diversità.

Queste peculiarità, unite al trend di Tik-Tok BookTok, hanno fatto diventare Waterblack un caso editoriale da più di 1 milione di copie vendute solo in Francia.

Waterblack si inserisce nel genere southern gothic, ovvero quel gotico che risente delle influenze del sud, del legame della sua popolazione con l’occulto e il sovrannaturale, ed è diviso in 6 puntante:


In Italia sono stati pubblicati dal 17 gennaio 2023.

La piena, romanzo d’apertura, Oscar Caskey è in ispezione con il servitore Bray sulla loro barca, navigando nelle scure acque del Perdido e Blackwater, tra le vie sommerse di Perdido quando gli sembra di intravedere una figura da una delle finestre dell’hotel Osceola.
È questo il momento in cui fa il suo ingresso Elinor, donna molto bella quanto misteriosa, dai capelli rossi come il fango del Perdido.
Questo incipit insinua nel lettore un senso di placida calma dopo una catastrofe; una calma fittizia che presagisce un altro eminente cataclisma.

[…] La barchetta solitaria avanzava, lenta e solenne, senza testimoni. Veniva da nordovest, dove si trovavano le case più lussuose della città, quelle in cui abitavano i padroni delle segherie e che ora erano sommerse dal fango del fiume Perdido.

Mary-Love trova subito qualcosa in Elinor che non la convince e prova diffidenza, al contrario degli abitanti di Perdido, per i quali Elinor insegnerà in quarta elementare.
Dopo il matrimonio con il figlio Oscar, sarà guerra aperta tra le due potenti donne.

Da sottolineare come l’autore sia riuscito a creare un perfetto connubio tra dinamiche famigliari e cittadine con l’horror sovrannaturale senza mai cadere nello scontato e mantenendo una tensione narrativa costante, equilibrata alla storia raccontata.

L’AUTORE
Arrivati a questo punto penso che sia giusto dedicare uno spazio all’autore.
Michael McDowell naque negli anni ‘50 in Alabama, luogo da cui ha sempre tratto ispirazione per le sue opere. Era uno scrittore prolifero e sceneggiatore, molto amico di Tim Burton e Stephen King. Tra le sue opere più famose Beetlejuice e Nightmare before Christmas. Durante gli ultimi anni di vita si trasferì nel Massachussets assieme al compagno per insegnare sceneggiatura alla Tufts University e alla Boston University.
Morì nel 1999 per complicazioni dovute al virus dell’AIDS.
Una sua caratteristica peculiare è l’interesse per i riti funebri e la morte, che traspare nelle sue opere, come in Blackwater e The Amuet.

Giuseppe Russo, direttore editoriale di Neri Pozza, ha suggerito Love will tears us apart dei Joy Division come una delle possibili canzoni della colonna sonora di questo imperdibile romanzo.

Se non siete stati ancora a Perdido, dove nulla è ciò che sembra, vi consiglierei di trascorrere una vacanza letteraria, ne rimarrete sorpresi da quanti misteri si nascondono.


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