IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI

Non mi fido, come la lavanda.
Mi difendo, come il rododendro.
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura.
E quando ho paura, la mia voce sono i fiori.

Siamo nel 2011, per la precisione giugno. In quel periodo ero tornata a Milano per studiare e svolgevo qualche lavoretto saltuario per arrivare alla fine del mese. Uno di questi si svolgeva all’interno di un centro commerciale, dove l’enorme supermercato era provvisto della classica libreria con tutte le nuove uscite e qualche classico super scontato.
Il mio sguardo era caduto sulle splendide copertine di questo romanzo – Il linguaggio segreto dei fiori – super pubblicizzato perché uscito da poco. Ho usato il plurale perché Garzanti aveva scelto la stessa immagine, ma con dei fiori diversi all’interno della polaroid che tiene in mano una ragazza. Quello che avevo scelto io ha un tulipano (dichiarazione d’amore).
Non ricordo come appresi la notizia, ma scoprii che questo libro era diventato un caso letterario ancor prima di essere pubblicato, conteso da molti editori.
Sono trascorsi molti anni da quanto l’ho letto, ma per assurdo è uno dei pochi di cui ricordo perfettamente tutti i passaggi e gli avvenimenti. Il nome dei personaggi, quello l’ho dimenticato, ma il lavoro pazzesco fatto dall’autrice su di loro, li ha resi indelebili nella mia memoria.Victoria, la protagonista, la sua frustrazione quando scopre che l’unica donna che definirebbe madre e che le ha insegnato il linguaggio dei fiori, l’ha introdotta nel mondo delle piante, non la può più tenere con lei; la sua introduzione al mondo degli adulti e del lavoro, Grant, misterioso e dolce ragazzo, Renata, fioraia sognatrice…

La copertina di questo libro l’ho dovuta ricomporre con il nastro adesivo per quante volte l’ho sfogliato e portato con me a ogni trasloco: la parte finale è dedicata a una ricca legenda sul significato dei fiori e delle piante, che ho utilizzato tantissimo in illustrazioni create in questi anni.

DI COSA PARLA QUESTO LIBRO?

Come anticipato, ne Il linguaggio segreto dei fiori, si racconta la storia di Victoria, giovane ragazza orfana che, dopo i tre mesi di sussidio donati dallo stato a chi compie diciotto anni, si ritrova clochard tra le strade di Los Angeles. Durante una sua passeggiata, si ritroverà di fronte al negozio di una fioraia che, strabiliata dalle sue doti di composizioni floreali, decide di assumerla. Questa sarà la sua prima esperienza nel mondo degli adulti e del lavoro. In quel luogo può dare libero sfogo all’arte delle piante, imparata dall’unica donna che ha mai definito madre, nel suo rimbalzare da una famiglia affidataria all’altra. Era stata lei a introdurla a quel mondo, e per lei è provata da un senso di colpa che si trascina dietro da anni.
I suoi fiori sono i più richiesti della città, ma lei continua a rinchiudersi nella sua stanza, in un appartamento condiviso, rimane schiva con la fioraia che le ha cambiato la vita. Solo con una persona sembra volersi aprire: a Los Angeles c’è un mercato dei fiori, e lì lavora un giovane ragazzo, Grant che, come Victoria, conosce il linguaggio dei fiori. Sarà attraverso questa silenziosa comunicazione che poco a poco i due si avvicineranno e, lentamente, lui riuscirà a rompere alcune sue barriere. Si verrà a scoprire che è il nipote di Elizabeth, la donna che ha fatto conoscere e amare i fiori a Victoria. Come un cerchio tutto si collega, ma le ferite sono troppo profonde per essere rimarginate in poco tempo. Grant avrà la pazienza di starle accanto e risanare le deboli radici di Victoria.

Ma non bisogna pensare alla povera ragazza orfana e al bel ragazzo che corre in suo soccorso, no. Il linguaggio segreto dei fiori è una storia struggente, che parla di solitudine, abbandono, paura di amare e di essere amati.
Grant è quel personaggio che deve esistere per permettere a Victoria di provare, anche solo per poco, a sentirsi amata, compresa, difesa.

IL POTERE DI QUESTO LIBRO

Oltre alla trama grezza, che non fa sconti a nessuno, la particolarità de Il linguaggio segreto dei fiori è la forza dei suoi personaggi.

Victoria, la protagonista, è originale, unica, fragile ma tenace, con un immenso bisogno di affetto bloccato dal terrore di esprimerlo.
C’è un lavoro pazzesco dietro a questo personaggio. Io purtroppo ho una memoria pessima, ma di Victoria mi ricordo perfettamente tutto, anche se sono trascorsi 12 anni da quando l’ho letto. Questo può solo significare una cosa: l’autrice ha fatto ciò che ogni autore dovrebbe fare con i suoi personaggi: renderli unici, inimitabili, indelebili, nei loro pregi e difetti.
Victoria all’inizio mi era antipatica, poi ho imparato a conoscerla e capirla, e rattristirmi per le scelte fatte, anche se una parte di me la comprendeva.

Grant è un personaggio secondario -o meglio, il romance- ma come già detto fondamentale per Victoria. Enigmatico, misterioso, ma anche vero, genuino. Sarà il collante che ricongiungerà il passato e il presente di Victoria.

Elizabeth è il ritratto di ciò che incarna, posso chiudere gli occhi e vederla in piedi, sulla veranda di casa.

Oltre a parlare d’amore e seconde possibilità, Il linguaggio segreto dei fiori mostra le pecche presenti nel sistema affidatario americano e cerca di far leva sull’importanza del benessere affettivo di questi ragazzi.

CASO EDITORIALE

Pubblicato nel 2011 da Garzanti, un’altra caratteristica che contraddistingue questo libro è la scelta editoriale di creare differenti copertine con la protagonista in primo piano, parzialmente coperta da una polaroid ritraente: una Rosa rosa (grazia), o la Gerbera (allegria), o un Bougainvillea (passione), oppure la Camomilla (forza nelle avversità) e molte altre.

Il Illibraio del giugno 2011 scriveva:
l’editore Stefano Mauri, racconta che uno degli editor, a causa di un imprevisto avvenuto in viaggio, per non sprecare tempo prezioso, di notte, non avendo sonno, si accinse a leggere “un manoscritto inedito appena scaricato sul pc, mandato dallo scout di New York. Pagina dopo pagina il romanzo l’assorbe. Alle 6, ora italiana, sveglia una collega per avere il conforto di una seconda lettura […]. Alle 10 mi richiamano perché vorrebbero acquistare il libro. E sia. Il giorno dopo viene comprato da altri 30 editori nel mondo […] 


fonte: Il Libraio, Editoriale di giugno 2011

L’AUTRICE

Vanessa Diffenbaugh vive con il marito e i suoi figli ne, è classe 1978 e Il linguaggio segreto dei fiori è il suo primo romanzo d’esordio.
L’idea le è venuta quando, in una bancarella, trovò un dizionario dei fiori. La sua esperienza come madre adottiva è stata l’ispirazione dominante, seguita dalle sue attività in associazioni di volontariato per ragazzi affidati ai servizi sociali.